La street art
La street art, o graffitismo, è una forma d’arte che si fonda sull’espressione della propria creatività attraverso interventi sul materiale urbano.Questa corrente affonda le sue origini nella New York degli anni ‘50, per poi divenire estremamente popolare, anche in Europa, negli anni 2000.
Questo movimento nasce come critica sociale, mosso dalla volontà di una libertà di pensiero ed espressione che non è vincolata dal mercato dell’arte. Le tele di questi artisti sono molto spesso i muri delle metropoli, per questo sono stati in molti a chiedersi cosa differenzi l’arte di strada dal vandalismo. Il graffitismo può sorgere e svilupparsi in qualsiasi luogo, anzi è proprio la scelta di quest’ultimo ad aggiungere significato all’opera.
A differenza del vandalismo, la street art è finalizzata alla riqualificazione delle aree urbane, donando un po’ di gioia a chi vive in quartieri malfamati o in zone di guerra. Serve a smuovere gli animi, anche dei passanti meno interessati, e che forse raramente si recherebbero in un museo. Vuole mettere in mostra le problematiche del nostro mondo, donandogli però un’amara bellezza.
La profonda differenza tra il graffitismo e il vandalismo risiede nel significato dell’opera, non si tratta di scritte insensate su un muro, ma di forme complesse che riescono a suscitare emozioni e stimolare la coscienza di chi le osserva. Come, per esempio, il graffito “il bacio dei poliziotti” di Bansky; oppure le oprere di street art create, a ridosso del muro in Cisgiordania, per supportare la comunità palestinese.
In ultima analisi possiamo affermare che la street art riesce a ricalcare a pieno i bisogni di una società, che sempre più indaffarata, si dimentica della bellezza e dell’importanza che l’arte ha nelle nostre vite. Non solo rende le grigie metropoli più colorate, ma penetra nelle nostre menti aggiungendo una nota di consapevolezza del mondo che ci circonda.
