Le farfalle della Nazionale lasciano l’Accademia per abusi psicologici, la procura apre l’inchiesta.

Ogni mattina salivo sulla bilancia e non andavo bene, venivo pesata in mutande davanti a tutti…

Queste sono le parole di Nina Corradini, atleta romana diciannovenne, che ha frequentato per anni l’Accademia di ginnastica ritmica di Desio, rilasciate nei giorni scorsi al quotidiano La Repubblica. Spinte dal coraggio di Nina anche altre ragazze, compagne in Nazionale, Anna Basta e Giulia Galtarossa, si sono fatte avanti dichiarando alla stampa gli abusi subiti: tutte hanno affermato di aver subito umiliazioni e pressioni psicologiche da parte degli allenatori. Nina ha affermato alla stampa che mangiava sempre meno e che continuava a subire offese quotidiane, la sua compagna Anna ha aggiunto che questa situazione l’ha portata addirittura a pensare al suicidio, ha dovuto seguire un percorso terapeutico che l’ha aiutata ad uscirne e in seguito ha anche aperto su Instagram una rubrica sui disturbi del comportamento alimentare (DCA). Giulia invece, che ha vinto due mondiali, nel 2009 e nel 2010 ha dichiarato che l’Accademia le ha rovinato la vita. Ormai tutte hanno abbandonato la loro passione.

Il primo novembre la procura di Desio ha aperto un’inchiesta sulla questione, il presidente della Fgi Gherardo Tecchi ha disposto il commissariamento dell’Accademia, sostituendo quindi la ex presidentessa Emanuela Maccarani con il commissario vice presidente vicario Valter Peroni.

Purtroppo non sono solo queste tre atlete ad aver subito violenze, anche altre ragazze hanno pagato le conseguenze e spesso a caro prezzo, sviluppando disturbi del comportamento alimentare. I disturbi alimentari sono disfunzioni del comportamento che hanno come finalità il controllo del peso corporeo. Danneggiano gravemente sia la salute fisica che il funzionamento psicologico di un individuo. I più diffusi sono: l’anoressia (quella sviluppata dalle ginnaste), la bulimia e il binge eating. L’anoressia consiste nel rifiuto del cibo: la persona anoressica ha il terrore di ingrassare e, pur conservando l’appetito, controlla in modo ossessivo l’alimentazione alla ricerca di magrezza. La bulimia invece è caratterizzata da abbuffate ricorrenti, seguite da comportamenti compensatori per evitare l’aumento di peso, come per esempio il vomito autoindotto, l’uso eccessivo di lassativi ed estenuanti sessioni di attività fisica. Infine il binge eating è simile alla bulimia, ma non è seguito da pratiche di compensazione, pertanto chi ne è affetto va incontro a sovrappeso e obesità. Negli ultimi anni questi tipi di disturbi sono aumentati: ogni anno in Italia si ammalano circa 8500 persone. Colpiscono ogni strato sociale e il 90% delle persone è di sesso femminile. Insorgono nell’adolescenza ma sono in aumento anche i casi di bambini e adulti affetti da questi disturbi. Spesso si sviluppano per insicurezze personali, ma in questo caso la causa sono offese e pressioni psicologiche da parte di adulti.

Nessuna giovane dovrebbe essere mai costretta a pesarsi tutti i giorni e a sentirsi dire di “non andare bene”, perché non è agli altri che “si deve andare bene” ma a se stessi. Grazie a queste denunce è stato portato alla luce un sistema malato, mettendo anche in guardia le più giovani che ci auguriamo impareranno a non farsi condizionare.

Luce Baiola

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