È inutile rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere

Esiste un termine, escapismo, che indica “il complesso di ciò che si riferisce all’evasione intesa nel senso psicologico, cioè alla fuga dai problemi della realtà.”. È a dir poco desunto, sconosciuto ai più, eppure racchiude un concetto quanto mai imprescindibile nelle nostre vite: il mondo reale è terrificante, complesso da comprendere e incredibilmente arduo da affrontare.

Dunque perché tentare di venirci a patti, quando la si può banalmente evitare? L’uomo ha inventato mille modi per sfuggire alla realtà: dai libri ai film, dai fumetti ai videogiochi, siamo circondati da vie di fuga. Perfino la natura ci ha dato modo di vivere lontano dalla realtà: nei sogni abbiamo modo di viaggiare tra infiniti universi, nei quali non c’è più bisogno di essere se stessi e di interfacciarsi con i propri dolori, i propri dubbi. Alcuni letterati degli scorsi secoli hanno racchiuso l’essenza dei sogni tra delle pagine, permettendoci di evadere anche ad occhi aperti. E dopo loro altri innumerevoli artisti, ognuno con una tecnica differente, si sono tuffati nel mondo della fantasia, portando in superficie nuove opportunità per sfuggire alla micidiale quotidianità. Non sono stati però i primi a inventare mondi immaginari: gli antichi crearono storie impensabili, che noi ora chiamiamo miti. Mentre noi utilizziamo l’immaginazione per sfuggire dalla realtà, loro cercavano di scoprirne il senso. L’immaginazione è un “attrezzo” di prodigiosa potenza, che, come possiamo capire dai differenti usi che se ne fanno, ha uno stretto legame con la realtà, e in un qualche senso risulta complementare ad essa. La fantasia non si distacca dalla realtà, ci da solo la possibilità di leggerla in chiave differente e spesso idealizzata. La magia padroneggiata dai protagonisti di Harry Potter altro non è che un’analogia del potere e la sua gestione. Perfino il maestro Tolkien ha nascosto tra la Contea e Mordor una rappresentazione della società. Sicuramente l’immaginazione smussa i bordi della spigolosa e pungente realtà, ma non possiamo fare a meno di aggrapparci ad essa. Gli universi che figuriamo in sonno o in veglia sono in fin dei conti lo stesso quadro, realizzato con colori differenti. La fantasia ci accoglie con un abbraccio rassicurante, proteggendoci dalla madre realtà, ma se i potenti possedessero bacchette e vivessimo in case scavate nelle colline della Terra di Mezzo, la vita vera sarebbe poi così differente dai mondi che abbiamo costruito?

Morgana Reale

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